Gli atti di Stato Civile
La registrazione delle nascite, dei matrimoni e dei decessi a cura degli ufficiali di stato civile ebbe inizio, per il Regno di Napoli, nel 1809. In Sicilia tali registrazioni iniziarono nel 1820. Questi atti erano redatti in duplice copia, una delle quali doveva essere inviata ogni anno alla cancelleria del tribunale competente per territorio. Pertanto oggi è possibile reperire tali registri sia presso i singoli Comuni sia presso gli Archivi di Stato, che conservano le copie già custodite nei tribunali. Poiché la ricostruzione di un albero genealogico procede a ritroso, iniziando dagli attuali membri della famiglia, è chiaro che la consultazione degli atti di stato civile costituisce la prima fase della ricerca.
Gli archivi parrocchiali
Per l'antichità dei documenti che conservano, gli archivi parrocchiali rappresentano la principale fonte di ogni ricerca genealogica. Nel 1563 il Concilio di Trento stabilì per tutte le parrocchie l’obbligo della compilazione dei registri di battesimo, matrimonio e morte. In generale, gli archivi parrocchiali sono stati conservati diligentemente ma a volte eventi bellici, incendi e calamità naturali del passato ne condizionano l'attuale stato di conservazione.